A proposito di Digital Marketing, Instagram e tortellini: Alessandro Pozzetti.

Print Friendly, PDF & Email

Digital marketing, Instagram e tortellini. Questione di ricette.

<< Benvenuti - Gazzetta di Pistoia - continuate a leggere. A presto >>

Pistoia, 18 dicembre 2015

Oggi parliamo di digital marketing e di un social che, personalmente, per ora ho trascurato: Instagram.

Avete presente i tortellini? Per avere successo un buon piatto di tortellini deve avere due ingredienti fondamentali: una parte esteriore, visibile. Deve essere perfetta per soddisfare l’occhio. Una parte nascosta, il ripieno. Anche questo, per essere perfetto deve, insieme alla sfoglia, soddisfare il gusto. Uniti, creano un tortellino, un piatto, perfetto. Una preparazione “integrata”.

Avete presente il digital marketing? Anche qui per una riuscita occorre una “ricetta”, degli ingredienti “integrati”. La definizione di digital marketing che preferisco è questa:

““l’utilizzo delle tecnologie digitali per creare una comunicazione integrata, mirata e misurabile che aiuti ad acquisire e fidelizzare i clienti, costruendo strette connessioni con questi ultimi” . (ideacreativa)

Entriamo nel concreto del discorso parlando con Alessandro Pozzetti. Docente di Educazione Digitale, Blogger e Digital Marketer. E appassionato di …… tortellini (vedi Linkedin!).

# Chi è Alessandro Pozzetti?

Ciao Armando e grazie per avermi invitato a questa chiacchierata. Alessandro Pozzetti è un classe ’83 nato e residente a Mirandola (MO), che ha deciso di lanciarsi in proprio come freelance nell’ambito del Digital Marketing nel bel mezzo di una crisi economica mondiale. Roba da pazzi, direte voi, ma una scelta al 50% dovuta a causa dei tremendi terremoti che abbiamo vissuto qui nella zona tra il 20 e 29 maggio 2012, che hanno praticamente raso al suolo l’azienda per cui lavoravo da diversi anni.

50% dovuta perché, già in quel periodo, fremevo per lanciarmi in questo progetto, anzi, in quello che oggi è a tutti gli effetti il mio business, che grazie a Dio mi permette di lavorare per quella che è la mia passione. Una fortuna non da poco al giorno d’oggi, che ti permette di svolgere nel migliore dei modi tutto ciò che rientra nella quotidianità professionale di questo ruolo.

Sostanzialmente il mio lavoro mi vede impegnato su più fronti: come docente sul tema Educazione Digitale, blogger attraverso il mio blog apclick.it e digital marketer, per aziende, PMI, professionisti e personaggi pubblici.

#Alessandro, esiste una ricetta per diventare blogger di successo?

Essere blogger è qualcosa di molto più complicato di quanto spesso si vocifera, o di quanto denigrato da diverse figure nella società di oggi, che non hanno probabilmente ancora avuto modo di comprendere l’importanza di questo ruolo per il mercato. Qualcosa di complicato perché, per gestire un blog, non serve solo avere un minimo di destrezza con la lingua italiana, ma serve tanta formazione ed esperienza “sul campo”, conoscere le basi tecniche di una piattaforma come WordPress (la più sfruttata oggi) oltre ad un grande investimento di ore nel produrre contenuti e reperire news di rilievo da poter proporre al proprio target.

Molti blogger gettano la spugna dopo pochi mesi, alcuni dopo pochi anni, credendo di non aver mai raggiunto il “successo” in rete perché una chimera o per pochi eletti. Portandovi la mia esperienza, io sono partito da zero, come poi tutti i miei colleghi più o meno affermati, e ad oggi sono riuscito a realizzare un mio network a cui comunicare e con cui interagire. Il 70% dei miei clienti arriva da lì, il restante mi ha scoperto attraverso i più comuni social network.

Parlando di social, questi strumenti sono fondamentali per il traffico che generano verso il blog stesso e vitali per la condivisione dei suoi contenuti.

La giusta ricetta per divenire un blogger di successo e guadagnare attraverso il proprio blog, quindi, ritengo sia la seguente: formazione tecnica, pazienza nella ricerca e creazione di nuovi contenuti, costanza e voglia nel mettersi in gioco, fare networking con colleghi e competitors, amare il web e le sue sfumature.

# E’ difficile scrivere un ebook?

Scrivere è di per sé piacevole per chi ama l’arte della scrittura, ma al contempo anche dispendioso, perché bisogna dare una continuità alle proprie pubblicazioni e soprattutto proiettare i contenuti al proprio pubblico di riferimento: il target. Comunicare al mondo è qualcosa di assolutamente sbagliato e privo di senso (ciò che ha portato nella tomba i vecchi mass media), oggi bisogna specializzarsi e verticalizzarsi verso una nicchia specifica e rivolgersi esclusivamente a loro.

Per realizzare un ebook, quindi, ritengo siano necessarie queste caratteristiche oltre ad una strategia di comunicazione editoriale e almeno un paio di figure professionali esterne – come colleghi – che ti possano aiutare nella miglior riuscita del prodotto. Scrivere un ebook (per un blogger, un giornalista o uno scrittore) è il meno se si ha il possesso del tema principale e degli argomenti da trattare al suo interno. La parte più snervante si presenta nel post-stesura: dal concepimento di un titolo persuasivo, passando per la revisione del testo e la sua formattazione per l’esigente e attento pubblico digitale, concludendo con la composizione della parte più creativa – quella di design – che è la copertina e l’inserimento di immagini comunicatrici all’interno dei capitoli.

#Alessandro, siamo quasi alla fine. Instagram puo’ essere uno strumento per promuovere, o almeno sviluppare, il prorio blog e/o il proprio business?

Instagram è divenuto il secondo social network con più utenti attivi nel mondo: ben 400milioni. Dietro solo a Facebook, che peraltro ne è proprietario. Inoltre, è quello che genera più interazione (Mi Piace e soprattutto Commenti sotto le foto) e la piattaforma con la più costante tendenza di crescita.

La sua peculiarità sta nelle immagini ovviamente, sulle quali i brand (con brand intendo anche persone, professionisti, non esclusivamente fotografi esperti) si giocano tutto. Ecco perché oggi si parla molto di influencer marketing: i brand, le aziende nazionali ed internazionali, contattano gli instagramers più seguiti e appunto influenti del mondo, capaci di generare volumi di interazioni più che importanti, proponendo in omaggio il loro prodotto e una somma economica proporzionale alla loro popolarità, in cambio di un set di scatti (solitamente si parte da un minimo di 3, con l’obbligo di tag del brand sull’immagine e una comunicazione testuale adeguata) che li porterà ad ottenere più visibilità e un accrescimento della conoscenza del brand.

A proposito, vi suggerisco di dare un’occhiata alla case history Daniel Wellington: la più recente e, probabilmente, la più remunerativa (per l’azienda di orologi e gli instagramers) degli ultimi anni.

Per un blogger, in particolare per alcuni settori come il fashion, il food, il travel e l’automotive, Instagram è un canale imprescindibile per promuovere i propri scatti e contenuti, dove davvero si può sfociare nella popolarità se si lavora con parsimonia e costanza, mantenendo sempre il file rouge del tema sul quale si sta comunicando e al pubblico di riferimento.

Ovviamente dovremo ancora parlare con Alessandro. Di digital marketing e di tortellini. Alessandro, che ci mettiamo nel ripieno?

Ciao e a presto, Armando.

_____________________

Web 2.0 e Cucina 2.0, le rubriche delle interviste e delle news di Armando Alibrandi,  curioso del web, dei social media e della cucina. E poi Visto e condiviso: il web è pieno di idee, post e articoli interessanti. Prenderne spunto o scopiazzarli? Noi preferiamo condividerli. Nasce per questo la nuova rubrica, Visto e condiviso.

Armando, possiamo definirti un food blogger o un travel blogger? ” Bella domanda, cercherò di spiegarti durante la cena. In ogni caso un rinomato chef, a livello familiare.”

A Pistoia, il nuovo blog e magazine per conoscere, vivere e visitare Pistoia. Presto on line.