Solo Tu. La poesia di Silvia Baralli.

Pistoia, 6 maggio 2014.

Solo Tu. La poesia di Silvia Baralli.

La fatica di raccontar se stessi

è la frizione che oppongono le

parole in uscita,

i pensieri trattenuti come per

ciocche di capelli.

E’ il suono che fanno le cose

inattese che sanno sorprenderti,

quelle che riescono a renderti

ancora ingenua, lungo il

cammino laterale che stai

facendo da un tempo del quale

non ricordi il principio.

_______________

Silvia Baralli si presenta così:

” Scrivo da sempre, o meglio, infilo parole da quando ho ricordo.  I quaderni, i libri, riempivano , ieri come oggi ,ogni spazio lasciato vuoto. E’assolvere ad un esigenza, sanare un bisogno interiore; infilare parole perché nel loro disegno complessivo disegnino una realtà osservata e vissuta è l’adempimento di una necessità, quella forse di comunicare con chi legge, di condividere. E’ il desiderio di incontro con il lettore, in un mondo di sensazioni intime e private che è poi, forse , comune a molti.”

Poesiasocial network e giornale on line: un connubio che ci piace e ringraziamo Silvia per averci scelto.

E’ possibile contattare Silvia Baralli tramite il suo profilo facebook.

TVL Pistoia Libera programmi televisivi a Pistoia dal 8 al 10 maggio

Pistoia, 6 maggio 2014

TVL Pistoia Libera programmi televisivi a Pistoia dal 8 al 10 maggio 

GIOVEDI’ 8/5

08.00 NOTIZIE IN CORSO

09.10 VITA CHE RINASCE

09.40 NOTIZIE IN CORSO

10.00 DAI UN SENSO ALLA VITA

11.25 NOTIZIE IN CORSO

12.20 CANTO AL BALI’

14.20 TG60

15.10 BALLA CHE TI PASSA

17.00 TG FLASH

17.10 OSSERVATA SPECIALE

18.00 SAPORE DI SALA

19.00 TOTALMENTE DIPENDENTE

19.30 METEO

19.40 PANORAMA PISTOIA

20.15 TG60 E TGSPORT

21.15 GIOVEDI’ SPORT

23.25 L’ACCADEMIA IN CUCINA

23.35 I NERDAIOLI

01.15 TG60 E TGSPORT

 

VENERDI’ 9/5

08.00 GIALLO PISTOIA

08.50 NOTIZIE IN CORSO

09.15 VITA CHE RINASCE

09.45 NOTIZIE IN CORSO

10.05 SAPORE DI SALA

11.10 NOTIZIE IN CORSO

12.15 GIOVEDI’ SPORT

14.20 TG 60

14.40 I NERDAIOLI

16.00 ORA INSIEME

17.00 TG FLASH

17.30 SENZA CHIEDERE PERMESSO Diretta

19.10 L’ACCADEMIA IN CUCINA

19.25 INPS: PREVIDENZA IN LINEA

19.30 ANTEPRIMA TG E METEO

19.40 PANORAMA PISTOIA

20.15 TG 60

20.45 TG SPORT

21.15 GREEN NEWS

21.30 ORA VERDE

23.35 DERBY

01.00 TG 60 E TGSPORT

SABATO 10/5

08.00 SAPORE DI SALA

09.10 NOTIZIE IN CORSO

09.40 SENZA CHIEDERE PERMESSO

11.30 NOTIZIE IN CORSO

12.00 GREEN NEWS

12.15 ORA VERDE

14.20 TG 60

14.40 DERBY

15.40 CANTO AL BALI’ (prima parte)

17.00 TG FLASH

17.30 CANTO AL BALI’ (seconda parte)

18.00 BALLA CHE TI PASSA

19.30 ANTEPRIMA TG E METEO

19.40 TERRASANTA NEWS

20.15 TG 60

20.45 TG SPORT

21.10 L’ACCADEMIA IN CUCINA

21.20 ORA INSIEME

22.00 OSSERVATA SPECIALE

23.10 GIALLO PISTOIA

00.15 TG 60 E TGSPORT

Dalla parte del tifoso – Pistoia vince per la prima volta nella sua storia del basket a Bologna.

Legabasket – 29^ giornata

Bologna, “Unipol Arena” – 4 maggio 2014

Granarolo Bologna-Giorgio Tesi Pistoia 70-77

Sembrava che fossero esaurite le parole di elogio e di gioia per questa squadra incredibilmente ostinata. Ma, dopo questa storica vittoria nel tempio delle V Nere, è doveroso trovarne di nuovo, per tentare di esprimere almeno in parte l’euforia collettiva che ha conquistato una città intera. I cinque americani e i cinque italiani che costituiscono il rooster di Pistoia Sono riusciti nell’arco di sette mesi a guadagnarsi non solo la salvezza anticipata, un miracolo visto il tenebroso inizio, e aver fatto gonfiare il petto dei tanti tifosi biancorossi con il successo nel derby e vittorie contro i grandi team del basket italiano, ma anche a meritare un posto nella storia del basket a Pistoia.

Si è parlato tutta la settimana di un esodo di tifosi pistoiesi dalle parti di Casalecchio di Reno. C’è chi aveva ipotizzato una cifra, chi un altra, chi parlava di 500 presenze sicure e chi si spingeva a quantificarne addirittura mille. Ma quando è arrivato il giorno della grande trasferta, già con i sette pullman riempiti dalla Baraonda si respirava un clima di entusiasmo sfrenato. Le tante macchine al seguito facevano sperare che i più ottimisti fossero nella ragione, ma mai nessuno avrebbe potuto credere che entrati all’Unipol Arena la tribuna fosse stata presa d’assalto da una marea dipinta di bianco e di rosso. Tanto che la Baraonda ha dovuto accontentarsi di sistemare gli striscioni nell’angolo laterale, dato che i tifosi arrivati in macchina avevano già preso posizione all’interno dell’impianto. Anche in questo caso le stime sono state assai varie, ma quella più verosimile parla di 1.500 tifosi pistoiesi presenti, diventando la trasferta più numerosa di sempre. Colorati, rumorosi e corretti. Senza dubbio, questo è stato il risultato ancora più grande della posizione in classifica che questa squadra è riuscita  ad ottenere.

Staccandosi dallo spettacolo sugli spalti, che anche gli stessi bolognesi hanno saputo apprezzare, la sostanza non cambia molto. I giocatori in maglia biancorossa, notevolmente gasati dall’arrivo dei propri numerosissimi tifosi, ripagano l’affetto con un primo tempo di alto livello. Tante le schiacciate degli americani, ottima la regia di un immenso Wanamaker, ancora una volta preziosa la voglia di vincere che Moretti ha trasmesso ai suoi giocatori. Ne è un esempio lampante quando Pistoia tenta la fuga subito e dal 6-6 piazza un parziale di 18-2 che spezza subito l’equilibrio della partita in suo favore. La Giorgio Tesi gioca come sa e, a questo punto della stagione, lo sa fare molto bene. Sicura di sè ma non spavalda, concentrata ma non tesa, controlla agilmente il risultato. Eccezion fatta per un parziale di 9-0 della Virtus, che trova in Ebe l’unico giocatore che abbia veramente voglia di opporsi alla verve degli avversari. Quasi sul finale di primo tempo, arriva una bomba importante di Bozzetto, mandato in campo da Moretti nella fase centrale del match. Sulle tribune si esulta come dopo una vittoria.

Al rientro degli spogliatoi, Pistoia resta coesa e vigila sul terzo quarto nel migliore dei modi. Il divario tra le due squadre si mantiene sempre intorno ai dieci punti e non sembra che la Virtus possa rientrare in partita. Hardy è stanco e apatico, Walsh non è in gran forma e la squadra sembra molto scarica, anche per non aver più nessun obiettivo dopo la sconfitta all’ultimo secondo contro Pesaro nella scorsa giornata. Tuttavia una bellissima schiacciata di Jordan e un breve blackout della Giorgio Tesi riattivano le V nere, che annullano il discreto vantaggio biancorosso fino a spingersi al -2 a sei minuti dalla fine.

Pistoia non si prende paura: con una splendida penetrazione di Wanamaker e un gioco di prestigio di Gibson segna due canestri decisivi per l’economia della partita. Torna a vantare uno scarto rassicurante e chiude con la festa dei tifosi che impazziti di gioia si alzano in piedi. Sono tantissimi e si meritano di aver assistito ad un’altra epocale successo della loro squadra.

Ora, incredibile a dirsi, Pistoia è più che mai in gioco per i playoff. In più, non dovrà dipendere da risultati degli altri campi, dato che Varese perdendo in casa contro Siena è stata tagliata fuori dalla corsa. Dunque, sarà un vero e proprio scontro diretto quello che opporrà domenica prossima la Giorgio Tesi e la Pasta Reggia Caserta. I ragazzi di Moretti dovranno non solo vincere per acciuffare in classifica i campani, ma ricucire lo strappo di sei punti dell’andata per guadagnarsi l’accesso ai playoff. Pistoia dovrà tamponare l’entusiasmo degli avversari, che possono contare anche sul fatto di perdere con uno scarto inferiore alle sette lunghezze e che vengono da una vittoria pazzesca come quella di Sassari e quella più risicata contro Cremona. Ma, vista a parti invertite, Caserta non può non temere lo spirito dei biancorossi, reduci da quattro vittorie consecutive, che si affideranno al contributo del fattore campo, che potrà essere ancora una volta assolutamente decisivo.

BOLOGNA: Gaddefors 2, Hardy 11, Montum 2, Fontecchio 2, Jordan 10, Warren 9, Walsh 17, Ebe 17

Tiri da due: 45,8% Tiri da tre: 35,7% Tiri liberi: 61,1% Rimbalzi 36 Palle perse: 13 V.Lega: 66

PISTOIA: Daniel 8, Meini 3, Galanda, Wanamaker 19, Washington 8, Cortese 7, Bozzetto 3, Gibson 7, Johnson 22

Tiri da due: 51,2% Tiri da tre: 37,5% Tiri liberi: 65,4% Rimbalzi: 35 Palle perse: 11 V.Lega: 81

NOTE – 1°q 8-19 2°q 28-23 3°q 14-23 4°q 20-12

Spettatori 6.208

Menù del giorno: tartufo, ma non soltanto, ristorante Liberamente Pistoia.

Pistoia, 1 maggio 2014

Buongiorno, in questo ponte il  nostro chef Alessio Morganti preparerà diversi piatti al tartufo, dalla tartare di manzo agli ignudi, ma anche ……

Oltre a un interessante menù di pesce.

Oggi a pranzo, in alternativa al menù alla carta, alcuni piatti meno impegnativi, ma sempre di qualità:

Spaghettoni al ragù di salsiccia

Pasta pasticciata al forno

Svizzera con insalata mista

Rollè di pollo con verdure alla fontina

Insalata, verdure al forno e pecorino

Vellutata di verdure e cereali

Oltre alle nostre famose ciotoline degustazione.

Stasera a cena proponiamo diversi piatti con tartufo.

Ovviamente l’ampia scelta di dolci di giornata di Francesca e la nostra lista dei vini, sempre aggiornata per soddisfare tutti i palati.

Vi aspettiamo in via Castel Cellesi, 3 Pistoia Centro – zona La Sala. Telefono 0573 20703. Ristorante Liberamente – menù di carne e pesce.

Siamo aperti sia il pranzo che a cena, chiusura la domenica e il lunedì.

Edoardo Chelucci.

Le ricette di Tommaso. Spaghetti alla chitarra in salsa di scampi alla busara.

Pistoia 30 aprile 2014.

Ai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia gli scampi migliori provenivano dalla regione di Fiume (nome Italiano dell’attuale Rijeka in Croazia), anche il gastronomo Antonio Papadopoli che ci lasciò la prima ricetta degli scampi alla busara ne elogia la delicatezza delle carni e le dimensioni.

Spaghetti alla chitarra in salsa di scampi alla busara

La ricetta Dalmata originale non prevede il pomodoro ed il peperoncino, entrambi furono aggiunti nel secolo seguente.

Solitamente gli scampi alla busara sono un delizioso secondo piatto il quale necessita soltanto di alcuni crostini di pane per dare il meglio di se ma negli ultimi decenni è usanza comune unire questa splendida pietanza alla pasta per creare un primo piatto da leccarsi i baffi.

INGREDIENTI:

Per 4 persone

320g di spaghetti alla chitarra

500g scampi di misura medio piccola

250g di passata di pomodoro

50g di pane grattugiato

3 cucchiai d’olio extravergine d’oliva

2 spicchi d’aglio

1 peperoncino

1\2 bicchiere di vino bianco secco

1 foglia d’alloro

Prezzemolo fresco

PROCEDIMENTO:

  • In una casseruola bassa e larga versiamo l’olio e quando sarà caldo aggiungiamo il pan grattato, l’aglio tritato ed il peperoncino anch’esso finemente tritato.
  • Facendo attenzione a non bruciare il soffitto lasciamo rosolare fino a doratura, dopodiché aggiungiamo gli scampi precedentemente lavati con acqua fresca e bagnamo con il vino.
  • Una volta sfumato il vino andremo ad aggiungere la foglia d’alloro e la passata di pomodoro. Copriamo la casseruola con il coperchio e lasciamo insaporire per qualche minuto.
  • Nel frattempo immergiamo gli spaghetti nell’acqua bollente dopo averla salata.
  • A questo punto la salsa dovrebbe essere quasi pronta, apriamo il coperchio e separiamo gli scampi dalla salsa avendo cura di romperli il meno possibile. Poggiamo gli scampi all’interno di un contenitore e assicuriamoci che restino caldi. Per chi ne avesse voglia sgusciando alcuni scampi e versando la polpa nel sugo il risultato finale sarà migliore e renderete un po’ più semplice la vita ai vostri commensali .
  • Scoliamo gli spaghetti 3/4 minuti prima della piena cottura e li uniamo alla salsa assieme al prezzemolo tritato.
  • Ultimiamo la cottura delle chitarre assieme alla salsa per fare in modo che prendano tutto il gusto di questo meraviglioso piatto.
  • Infine a cottura ultimata non ci resta che servire gli spaghetti aggiungendo gli scampi precedentemente messi a parte.

La Busara di scampi si abbina perfettamente con il Malvasia Istriano.

A presto, Tommaso.

 

Sono Tommaso Zanatta, amo la cucina e sono nato il 21 ottobre 1987 a San Daniele del Friuli.

Quando mi chiedono come mai ho deciso di fare il mestiere del cuoco rispondo che non sono stato io a sceglierlo ma che in realtà è stato lui a scegliere me rubandomi il cuore.”

Da poco ha aperto un Blog di ricette, per chi ama la tavola con  sempre un occhio volto alla dieta: Ricette dieta friendly

Dalla parte del tifoso – Storica vittoria a Roma per Pistoia che gioca la partita perfetta

Legabasket – 28^ giornata

Roma, “PalaTiziano” – 26 aprile 2014

Acea Roma-Giorgio Tesi Pistoia 75-87

Nel salotto del PalaTiziano scendano in campo due formazioni dalle differenti serie di ultimi risultati. Roma è reduce da tre sconfitte consecutive e potrebbe clamorosamente farsi soffiare il sesto piazzamento da Reggio Emilia. Pistoia viene da due successi  di fila: il primo contro Venezia ha regalato un’incredibile salvezza anticipata, e l’altro contro Montegranaro ha tenuto in corsa il team biancorosso per i playoff. Da un punto di vista mentale, tale differenza crea il solco nelle prestazioni delle due squadre.

Infatti, la Giorgio Tesi parte con il vento in poppa e penetra facilmente nella distratta difesa giallorossa. La squadra pistoiese, che ha dimostrato grande personalità in numerose altre occasioni, non si risparmia nemmeno davanti ad uno storico club come la Virtus e ad un palazzetto che lo scorso giugno ha ospitato le finali scudetto. Gestita perfettamente fuori dal campo da coach Moretti, contattato più volte negli ultimi anni dalla dirigenza romana, la squadra ospite prova a prendere il largo nel secondo quarto. La grinta di Daniel sotto canestro e le giocate di Johnson portano ad un vantaggio di sette punti alla fine del primo tempo. I poco più di cinquanta tifosi arrivati da Pistoia non credono nella vittoria finale, ma si gustano un’incredibile vantaggio.

Se la partita d’andata, un genere di sconfitta di quelle che rinvigorisce invece di demoralizzare, dove Pistoia aveva giocato bene ma sofferto le individualità di Roma, in questa sfida la macchina difensiva organizzata da Moretti funziona alla perfezione. I padroni di casa durano costantemente fatica ad attaccare il canestro. Da lontano, tirano tantissimo e segnano poco. A difesa schierata, non riescono quasi mai a penetrare tra le maglie biancorosse e spesso finiscono per perdere palla. Dal canto loro, gli americani di Pistoia ripartono in contropiede con efficacia e limitano al massimo gli errori in fase d’attacco.

Così il terzo quarto, forse in maniera inedita, diventa la chiave della partita in favore della squadra toscana. Non tanto per i punti segnati, quanto per quelli lasciati agli avversari, che con in grandi nomi che si ritrovano (Goss e Hosley su tutti) mettono a referto solo tredici punti. Dunque, quando il gioco riprende per l’ultimo quarto, il tabellone del PalaTiziano indica 55 Roma 72 Pistoia. Roba da stropicciarsi gli occhi per i tifosi pistoiesi presenti al palazzetto così come quelli davanti alla televisione. Ma mancano ancora dieci minuti.

Oggi però giocano meravigliosamente bene tutti gli uomini a disposizione di Moretti, come dimostra l’altissima valutazione della Lega (107). Quattro americani su cinque finiscono in doppia cifra e nella fase finale sale in cattedra Wanamaker, che dispensa assist ai suoi compagni e segna punti pesantissimi. A supporto, Gibson e Cortese sembrano attraversare un gran periodo di forma, mentre Meini e Galanda fanno al meglio il loro solito compito. Pistoia riesce così a frenare la prevedibile reazione di Pistoia e, pur concedendo trenta punti ai locali, non si fa per niente intimorire dalla grinta tirata fuori nel finale dai giocatori in maglia giallorossa. Si chiude una delle partite che passerà alla storia del Pistoia Basket, che festeggia la vittoria numero 13 in stagione, nell’impianto della capitale contro la sesta forza del campionato.

Sugli altri campi, in chiave playoff, sono arrivati alcuni risultati favorevoli, altri meno. Quello che interessa, come dichiara giustamente Moretti, è guardare i nostri avversari in faccia partita dopo partita. Quindi, la prossima formazione che la Giorgio Tesi incontrerà sulla sua strada sarà la Virtus Bologna. Bastonata dalla sconfitta all’ultimo secondo di Pesaro e matematicamente fuori dalla corsa ai playoff, non si dovrebbe sottovalutare la fame di vendetta per la partita dell’andata, dove la Giorgio Tesi conquistò la vittoria allo scadere. Sicuramente, per l’ultima trasferta dell’anno e la seconda più vicina geograficamente, saranno in tantissimi i pistoiesi a muoversi in direzione del PalaMalaguti. Sperando di sfruttare al massimo il supporto di un tifo numeroso e rumoroso, i ragazzi in maglia biancorossa adesso sono costretti a farci sognare ancora.

ROMA: Goss 15, D’Ercole 5, Hosley 14, Mayo 4, Baron 21, Szewczyk4, Mbakwe 10, Kanacevic 2

Tiri da due: 55,0% Tiri da tre: 24,1% Tiri liberi: 90,9% Rimbalzi: 30 Palle perse: 13 V.Lega: 65

PISTOIA: Daniel 8, Meini, Galanda 4, Wanamaker 18, Washington 16, Cortese 10, Bozzetto, Gibson 14, Johnson 17

Tiri da due: 64,6% Tiri da tre: 27,3% Tiri liberi: 84,2% Rimbalzi: 37 Palle perse: 15 V.Lega: 107

NOTE – 1°q 18-21 2°q 14-18 3°q 13-23 4°q 30-25

Spettatori 2.434

Menù del giorno, Ristorante Liberamente a Pistoia.

Pistoia, 30 aprile 2014

Buongiorno, vi proponiamo il menù per oggi a pranzo, curato  dal nostro chef Alessio Morganti: 

Spaghetti alla portovenere, pesto e pomodoro fresco

spaghetti cacio e pepe

trippa alla fiorentina

zucchine gratinate

crostone con alpigiana e verdure

ananas e pecorino

Oltre alle nostre famose ciotoline degustazione.

Stasera a cena proponiamo diversi piatti con tartufo.

Aperti domani 1 maggio

Oltre a questi piatti troverete anche il menù alla carta e la nostra lista dei vini, sempre aggiornata per soddisfare tutti i palati.

Vi aspettiamo in via Castel Cellesi, 3 Pistoia Centro – zona La Sala. Telefono 0573 20703. Ristorante Liberamente – menù di carne e pesce.

Siamo aperti sia il pranzo che a cena, chiusura la domenica e il lunedì.

Edoardo Chelucci.

Il programma del maggio festival della Fondazione Tronci e Culturidea

Pistoia, 30 aprile 2014

Quasi definito il programma di maggio del Festival che unisce Fondazione Tronci e Culturidea, con la collaborazione di Hangar Lo Spazio, per porre in primo piano la questione del patrimonio della Fondazione stessa nel panorama culturale non solo pistoiese.

 Pistoia è musica e cultura: Fondazione Tronci, Culturidea con Hangar lo Spazio in un verde maggio da vivere ed ascoltare ed è tutto un programma!!!

Per la Fondazione Tronci si tratta del proprio secondo Festival musicale, Culturidea dà vita all’XI Festival della Musica e delle Arti, ma non sono due cose distinte e separate, sono un unico sguardo verso la musica e la cultura.

La vasta comunità che ama la cultura come espressione del vivere come essere singolare nella pluralità di interessi, non potrà che fare propria ed accorrere alla proposta che Associazione Culturidea, Fondazione Luigi Tronci ed Hangar lo Spazio promuovono per i mesi di maggio e giugno. Si tratta di una proposta articolata, variegata, ricca di opportunità e pullulante di patos che ha l’aspirazione a diventare un vero “io narrante” dell’essere anime dal “cor gentile”. Definito sommariamente il programma di eventi di maggio. La partenza è affidata al Convegno “La collezione di strumenti musicali Luigi Tronci: un patrimonio per la comunità” VENERDI’ 16 MAGGIO DALLE 21.00 corso Gramsci 37, ma la narrazione diventa musica DOMENICA 18 MAGGIO DALLE 18.00 sempre presso Fondazione Luigi Tronci con il Percussion Tour: un percorso musicale che parte e si conclude in Africa, attraverso proiezioni, sonorizzazioni e presentazione degli strumenti della collezione Luigi Tronci, con drum circle finale, a cura di Gennaro Scarpato ed Hangar lo Spazio.

Musica che sposa ed accompagna la poesia GIOVEDI’ 22 MAGGIO DALLE 21.15 Fondazione Luigi Tronci Presentazione del libro “Il giorno passa” di Emiliano Bruni, lettura delle poesie a cura di Giuseppe Amoriello, Beatrice Papi, Raffaele Totaro, Simona Selene Scatizzi, Romano Fedi accompagnamento musicale di Claudio Carboni al sax e Gianmaria Ferlito al pianoforte

Poesia che diventa novella per i più piccoli DOMENICA 25 MAGGIO DALLE 18.00 – Fondazione Luigi Tronci Fiaba sonora: il racconto di una fiaba attraverso sonorizzazioni originali, personaggi e luoghi evocativi a cura di Anna Lisa Iovine (testi) e Gennaro Scarpato (sonorizzazioni).

Novella che torna ad essere musica e poesia MERCOLEDI’ 28 MAGGIO DALLE 21.15 – Fondazione Luigi Tronci Incursioni poetiche – Pessoa in Fado, letture a cura di Dora Donarelli, canto Maria Celeste Benedetto, al pianoforte Luciano Vannucchi.

Lirica letta veridicamente come unione di musica e poesia GIOVEDI’ 29 MAGGIO DALLE 21.15 – Aula Magna Seminario vescovile Lirica: amore, passione e diletto M° Valentina Perugi e M° Maria Teresa Guarracino pianoforte, soprano Veronica Senserini e Benedetta Gaggioli, tenori Luca Pacini e Alessandro Maffucci, baritono Salvatore Cilia, Giovanni Mazzei. Ospiti d’onore Carlo Bini e Wilma Vernocchi.

Melodramma che torna improvvisazione, modernità e tradizione VENERDI’ 30 MAGGIO DALLE 21.15 – Fondazione Luigi Tronci Jam session Blues con Emiliano Degl’Innocenti, Alessandro Toland Tonini, Loriano Martellini, Claudio Carboni, Jacopo Fagioli, Niccolò Chiaramonti, GianMaria Ferlito, Matteo Fagioli e moltissimi altri musicisti e cantanti.

Concluso questo intenso maggio Fondazione Luigi Tronci e Associazione Culturidea preparano anche un giugno altrettanto scoppiettante ed interessante.

(Ufficio Stampa Culturidea)

nelle foto Luigi Tronci (presidente Fondazione), Riccardo Fagioli (presidente Culturidea) con Enrico Pieri (presidente associazione vittime di Sant’Anna di Stazzema)

Culturidea – Associazione Provinciale senza scopo di lucro, sede legale via dei Barbi 39 51100 Pistoia C.F. 90043360479 Registrata Ministero delle Finanze atto 002332 in data 18.05.2000. iscritta all’Albo Regionale delle Associazioni det. 10 del 12.01.10 conto corrente postale n.1938210 Sito internet www.associazioneculturidea.it.

Dynamo Camp:Il pesce dimenticato, con la testa nel piatto.

Pistoia, 30 aprile 2014

 IL PESCE DIMENTICATO: CON LA TESTA NEL PIATTO.

E’ stato il pesce dimenticato il protagonista della giornata del World Camp: 4 giorni di laboratori sul cibo, attività in cucina, incontri con esperti e professionisti della ristorazione per farsi venire un’idea di cambiamento.

 Nella sede di Dynamo Camp (a Limestre, San Marcello Pistoiese, sull’appennino pistoiese) lo Chef di Vetrina Toscana Maurizio Marsili di Locanda Vigna Ilaria ha tenuto unlaboratorio di cucina sul pesce Dimenticato per imparare a sfruttare al meglio questo fantastico ingrediente, con una particolare attenzione al rispetto del prodotto, alla sostenibilità dell’ambiente e all’abolizione degli sprechi.

Un gruppo di circa 40 ragazzi provenienti da varie parti d’Italia ha seguito con molto interesse la lezione e “testato” il risultato con un pranzo completo a base di pesce del Mar Tirreno e “scarti” di verdure.

World Camp è un’iniziativa promossa dalla Fondazione Il Cuore si scioglie onlus che da tempo ha avviato una riflessione intorno agli sprechi alimentari nella grande distribuzione e nella società in generale, chiamando i giovani ad attivarsi per individuare soluzioni possibili (rientra in questo stesso filone di attività anche Food Waste Reduction – www.foodwastereduction.eu).

World Camp 2014 è organizzato in collaborazione con Dynamo Academy, l’impresa sociale che contribuisce alla sostenibilità economica di Dynamo Camp.

Il Pesce Dimenticato è un progetto presentato da Unioncamere Toscana con la collaborazione di Lega Pesca e rientra negli interventi FEP2007 – 2013 Asse 3, Misura 3.4 finanziati dalla Comunità Europea e dalla Regione Toscana.

La campagna, ormai giunta al terzo anno, mira a promuovere l’utilizzo di queste specie che hanno meno appetibilità sul mercato perché poco conosciute, ma che portano notevoli vantaggi da un punto di vista economico perché l’ampia disponibilità permette di avere prezzi più bassi (prezzo medio al kg 8 €), della salute perché mangiare questo tipo di pesce consente di diversificare l’apporto adeguato di acidi grassi omega 3 e omega 6 e dell’ ambiente: incentivare l’utilizzo di queste specie, contrasta la tendenza dei nostri mercati a proporre prodotti provenienti da molto lontano, con un impatto negativo sulla salute del nostro mare.

Oltre all’obiettivo culturale di far conoscere queste specie sottoutilizzate, c’è l’obiettivo economico di instaurare rapporti commerciali duraturi tra il settore ittico ed il sistema “mensa” e quello sociale che vede l’inizio di una collaborazione con le mense per disagiati grazie alla fornitura gratuita dell’invenduto di alcune cooperative di pesca.

Lo scopo finale del progetto è quello di poter portare sulle tavole con maggiore frequenza, anche in un momento di crisi, un prodotto sano, fresco e a un prezzo concorrenziale, perché tutti hanno il diritto di mangiare bene.

Comunicato Stampa –  Daniela Mugnai 

Ho parlato alle parole, il secondo libro di Luca Bonaguidi

Pistoia, 30 aprile 2014

Ho parlato alle parole (Oèdipus 2014): è uscita la  seconda opera di Luca Buonaguidi (Pistoia, 1987) che nasce da un verso di Vittorio Reta: “So che al mio silenzio non ho avuto risposta perché non miravo mai al centro”. Con copertina e edizione d’autore a cura del pittore belga Pol Bonduelle, nel nuovo libro in versi Buonaguidi segue il solco del dubbio di Franco Loi – “se io parlo non so chi è il parlare” – inaugurando un dialogo irriflesso con quel fantasma che ci cammina accanto, in una cronaca generosa di un avvicinamento al silenzio e al canto dentro il silenzio, ispirandosi al poeta e filosofo pistoiese Roberto Carifi e ad altri poeti comunque con un legame forte con la provincia di Pistoia come Emanuel Carnevali e Piero Bigongiari. Il libro è appena nato e andrà presto in distribuzione per librerie online e non, mentre alcuni reading/sonorizzazioni dell’opera sono previsti al Controsenso a Prato (29/04), alla Cité a Firenze (23/05), Lo Spazio di Pistoia (07/06) ed altre ed eventuali. 

Così Buonaguidi sul libro in oggetto sul n. 1 anno VIII de L’Estroverso, rivista culturale che ha ospitato un contributo in cui l’autore ha avuto occasioni di presentare in anteprima l’opera:

“Questo testo vedrà la pubblicazione dopo più di un anno dalla sua ultimazione. In questo intervallo di tempo ho avuto la fortuna di vivere alcune esperienze, in particolare un viaggio semestrale nel subcontinente indiano, che hanno profondamente cambiato la mia persona, e non secondariamente la mia poetica. Ciò nonostante, se la mia opera d’esordio I giorni del vino e delle rose era la testimonianza ingenua del mio apprendistato poetico, un rimuginare poetico, Ho parlato alle parole, a partire da un titolo che forse apparirà presuntuoso, che si pone invece come un più maturo pensare poetico, è un’opera che ha come oggetto una consapevolezza che oggi ho ancora qualche ragione di introdurre, ossia quel percorso di implicita sottrazione esistenziale e poetica che ho intrapreso lungo il corso dell’opera, reso necessario da un’epoca in cui invero vige la legge fin troppo esplicita dell’accumulazione autistica. Il debito estetico di tale percorso è la mia tesi di laurea (che sto ampliando e rivisitando per abilitarla a una pubblicazione che non risulti innocua) che mi ha portato a vivere per mesi fianco a fianco con le intuizioni più brillanti di eminenti studiosi e poeti di ogni epoca, con oggetto quel legame, quella storia, quell’incontro antico e oggi trascurato tra poesia e psiche che tanto mi ossessionava e che oggi sto ricomponendo con tutte le mie forze.

Tutto è iniziato da un verso di Vittorio Reta, un’autentica folgorazione: “So che al mio silenzio non ho avuto risposta perché non miravo mai al centro”. A partire da ciò, l’uomo alle porte che compariva per me al termine di quell’età in cui è lecito e propizio chiamarsi “ragazzi”, si è posto su una dolente prua con coscienza di se stessa ma non dell’approdo verso cui si votava, cibandosi di tanti istanti apolidi e invocando un lamento ultimo per quei poeti (Carnevali, Rilke, Rimbaud) dalla cui soggezione mi stavo affrancando per la ricerca di un percorso che corrispondesse di più a me stesso, e dunque alla navigazione dei miei bordi, limiti e confini poetici. Da lì, e stimolato da letture a tema che mi stavano tanto affascinando, ho seguito il solco di quel dubbio che Franco Loi esprime con chiarezza ineguagliabile: “Se io parlo non so chi è il parlare”. Stupidamente, mi sono sorpreso di nuovo nudo e solo, ma finalmente al cospetto di un mistero poetico che corrispondesse al mio sentire e che non fosse la bieca emulazione di altri abusati modelli. “Venivo accolto dove non c’era più nulla” scrive Roberto Carifi, ed è entro quel luogo che ho abitato per mesi il mio daimon (“vocazione dell’anima” secondo Hillman), seguendolo passo per passo in uno sviluppo poetico che oggi ritengo compiuto e che mi auguro possa esser apprezzato, oltre a una maturazione esistenziale che mi ha portato prima a vivere quel luogo che è prima che un paese  un’esperienza, l’India, e poi a vivere in una dimensione più autentica, incontaminata e raccolta, che per me oggi è rappresentata dall’Appennino Tosco-Emiliano, in cui “una rosa basta” come si chiedeva Piero Bigongiari.

 Dalla prima poesia composta alla mia opera d’esordio ho sempre inseguito le parole. Conscio di una frattura, non facevo però niente per ricomporla: da una parte la mia individualità, dall’altra la poesia. Questo libro racconta invece l’avvicinamento di quel tempo in cui ci si sorprende fianco a fianco delle parole, poiché si sta finalmente imparando a smettere di cercarle affannosamente e non si assaltano più senza posa, ma le si iniziano misteriosamente ad abitare. Da qui è nato un dialogo più disinvolto con le parole stesse, e poi un libro che ritengo ancora più omogeneo nei temi pur nella persistente difformità di soluzioni stilistiche, ed è il libro che vi sto presentando. Di esso, credo possa incuriosire il carattere ambivalente dell’Io poetante, il cui esito è un verso lattescente e impalpabile pur nella esplicitazione completa dei temi. Non occupandomi di critica poetica per formazione e/o professione e formandomi autonomamente come appassionato di letteratura e poesia dall’adolescenza, più che letterato e poeta (epiteti che lascio  volentieri autoapporre a chi si trova in condizioni di perenne deficit egotico) è per me complesso, se non propriamente fuoriluogo addentrarmi in avventure dialettiche circa gli stili e le modalità del mio poetare. Questi spesso trascurano che sia comunque una quanto più peculiare mimesis personale a determinare la qualità della propria opera poetica, che per me corrisponde all’acuta e profonda sentenza “tutto il nostro abbracciare è una domanda”, di cui ora mi sfugge l’autore. È in questa consapevolezza della sensibilità profonda di ogni atto umano che si ripone la mia cieca fiducia nel linguaggio poetico. Ma in cosa si traduce nella pratica poetica questa coscienziosa esposizione? I temi dei miei testi sono i reciproci delle mie stesse esperienze, satelliti saturnini di ciò che vorrei sapere e si perderà non detto, citando un celebre passo di Pier Paolo Pasolini.

Oggi l’istanza più sincera della mia tensione poetica non risiede più nell’ostinato e testardo fondamento di una memoria collettiva dei non detti. Non che non lo abbia più a cuore, ma oggi sono più interessato a quel canto nel silenzio, complici le esperienze che mi separano da quella costellazione di Luca che hanno composto Ho parlato alle parole, ed è per ciò che questo libro assume un’importanza fondamentale all’interno della mia esperienza di essere umano, e se poi il lettore ne avrà occasione, della propria: un dialogo irriflesso con quel fantasma che ci cammina accanto, la cronaca generosa di un avvicinamento al silenzio, un tenace e intenzionalmente involuto bramare un ritorno alla pagina bianca, o più concretamente, una nuova forma di poesia che annulli le precedenti (e che il quadro in copertina del pittore belga Pol Bonduelle, che ha curato la grafica dell’edizione, vuole testimoniare). Invero mi auguro di aver già trovato ciò, presentandola nuovamente alla comunità dei lettori di poesia con la mia terza opera (un diario di viaggio in versi, India – Complice il silenzio, appunto), cui mi sento oggi anagraficamente più vicino. Ma se la mia intera attività poetica ad oggi fosse un albero, non avrei dubbi a considerare questo testo come il fusto che mancava e che sosterrà ogni fronda, ramo e foglia della mia futura esperienza della poesia.”