Il 10 febbraio alla Fondazione Tronci il prof. Michele Maggi argomenta sulla filosofia del ‘900 in Italia.

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Pistoia, 24 gennaio 2015

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Il 10 febbraio alla Fondazione Tronci il prof. Michele Maggi argomenta sulla filosofia del ‘900 in Italia.

Martedì 10 febbraio la riflessione del ciclo “Pensando ad Atene” si sposterà sulla speculazione filosofica in Italia nel ‘900.

il prof.Michele Maggi

L’incontro come sempre avrà luogo presso la Fondazione Luigi Tronci in corso Gramsci 37 a partire dalle ore 21.20 ed è ad ingresso libero, protagonista il prof. Michele Maggi, docente all’Università di Firenze, noto autore di libri, saggi, commenti. Il ciclo di incontri, che vede la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, patrocinio del Comune di Pistoia, è organizzato dall’Associazione Culturidea, Conservatorio san Giovanni e Fondazione Tronci.

La riflessione filosofica, nel Novecento, sembra aver preso atto di una situazione di stallo e di relativa impotenza: l’accettazione di una pluralità di differenti accezioni della “cosa” stessa della filosofia; di qui la molteplicità di strade (o sentieri) in cui si articola la riflessione novecentesca, sentieri che sembrano, spesso, “non portare da alcuna parte”.Più che una storia della filosofia del Novecento, sembra si sia costretti a fornire una mappa, e una mappa in cui si è costretti a segnalare più le contaminazioni e gli incroci con gli altri saperi rappresentativi che a “definire” lo “specifico” del sapere filosofico.Sembra che, in qualche maniera, il tratto di una certa riflessione filosofica iniziata con i Greci sia tornato a congiungersi con i propri passi iniziali, sì che “historia” torna ad assumere prepotentemente il significato di ricerca, di sapere che riflette su stesso nel proprio compiersi, e non più, o non tanto, sguardo che – come la hegeliana civetta di Minerva – “sorgendo sul far della sera” è in grado di ricomprendere unitariamente lo sviluppo e di darne compiuta ragione.Ciò è dovuto non soltanto alla relativamente breve distanza cronologica che ci separa dal secolo appena trascorso e che rende difficile l’opera di individuazione di un “canone” condiviso dai “cultori della disciplina”, vicinanza che impedisce altresì di distinguere accuratamente i pregiudizi che illuminano da quelli che accecano, per usare la terminologia gadameriana, ma dipende anche dalla “natura della cosa” studiata., ed è proprio questo che “dà da pensare”. La filosofia è, e resta comunque, “il proprio tempo colto in pensieri” e dunque “Hier ist die Rose, hier tanze”: “qui è la rosa, qui danza”.Il terreno su cui lo scontro viene combattuto è quello della cosiddetta “esperienza”. Se ne rivendica la dimensione “concreta”, rifiutando l’inversione tra “astratto” e “concreto” elaborata da Hegel (e ripresa nel primo Novecento da Gentile); si considera come terreno privilegiato d’analisi il modo di riferirsi all’esperienza: il linguaggio, nella convinzione che chi possiede il “nome” possiede in qualche modo la “cosa”. La centralità dell’esperienza e del linguaggio sono tematiche già abbondantemente presenti nella riflessione hegeliana

A guidare la riflessione sui contenuti e sulle specificità della filosofia del ‘900 in Italia sarà proprio il prof. Michele Maggi e l’appuntamento è in corso Gramsci 37 a Pistoia ore 21.20.

 Comunicato stampa

(Ufficio Stampa Culturidea)