Il nuovo blogging corre su Linkedin? A proposito di Pulse con Mirko Saini.

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Pistoia, 22 dicembre 2015

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Abbiamo parlato recentemente di WordPress e Blogger di Google con Antonio Luciano. Recentemente è nata un’altra realtà per il blogging: Pulse. In questo caso è uno stumento essenzialmente professionale e, in più, inserito dentro un social (professionale!): Linkedin.

Qualche domanda, per approfondire l’argomento, a Mirko Saini. 

#La domanda è classica: chi è Mirko Saini?

Ciao Armando, e grazie di avermi invitato con questa intervista a parlare ai tuoi lettori di LinkedIn. 

Due parole veloci su di me.

Come la mia bio su Twitter recita mi presento: 43 anni (tra non molto 44), sposato con una bellissima donna di nome Anna, 4 figli. Runner con il Rugby nelle articolazioni. Per vivere, come spesso dico, oltre a cercare il modo di spiegare chiaramente ai parenti durante il cenone di Natale cosa faccio per guadagnarmi il pane, mi occupo sia di strategie digitali, quindi di aiutare aziende e professionisti a trovare clienti con il web, che di formazione su LinkedIn. On line mi trovate su LinkedinCaffè e ovviamente su Linkedin.

#Mirko, c’è un vademecum di cosa fare (e non fare) su Linkedin? 

Per quanto riguarda LinkedIn comincio dall’elencare 3 cose che è meglio non fare:

  1. considerare il nostro profilo come la trasposizione online del nostro curriculum vitae. Visto che LinkedIn è un social e non una bacheca di annunci online dove appiccicare il nostro CV
  2. perseverare nel credere erroneamente che LinkedIn serva solo per trovare o cambiare lavoro. Questo social di contro è ricco di strumenti perfetti per promuovere se stessi, fare networking e perchè no, costruire i presupposti per una vendita.
  3. considerare LinkedIn e di conseguenza comportarsi come se si fosse in Facebook. Questo è un errore comune che vedo spesso fare. Sono due social completamente differenti che presuppongono da chi li frequenta atteggiamenti diversi. Non dimentichiamoci che Linkedin è un Business social network orientato a permetterci di creare relazione volte a fare affari

Se devo poi scegliere invece 3 cose da fare in Linkedin ti dico:

  1. Curare il proprio profilo. E’ semplicemente la parte che parla di noi e che permette agli altri di costruirsi una prima impressione di ciò che siamo. Se quello è fatto male di certo non potremmo sperare che chi leggendolo possa farsi una buona opinione di noi come professionisti. 
  2. Metterci un po’ di anima quando si va a scrivere e compilare le sezioni del profilo. E’ indispensabile creare empatia. Bisogna ricordare che ognuno di noi scegli di pancia oltre che con la testa. E tendenzialmente andiamo a preferire, anche nella scelta di un fornitore, persone con le quali sentiamo di poter andare d’accordo.
  3. Iniziare a pensare a Linkedin per quello che è: un social dove le relazioni personali stanno alla base di ogni possibile business. Quindi ogni nostra azione deve essere volta alla costruzione di queste benedette relazioni. 

#Linkedin è solo una vetrina personale o anche uno strumento per trovare nuovi clienti?

LinkedIn è una vetrina personale, intesa come ambiente digitale perfetto per fare personal branding e da qui piattaforma ideale per gettare le basi di una vendita. Che magari necessariamente non si concluderà sul social ma che qui può trovare il suo inizio.

Per questo prima sottolineavo la necessità come prima cosa da farsi in Linkedin, di lavorare attentamente ma soprattutto avendo una visione strategia, sul proprio profilo personale. Da qui parte tutto. Azione, strategia, comportamento, dal più semplice al più complesso viene necessariamente filtrato dagli altri da come abbiamo costruito il nostro profilo.

#La novità di Linkedin, Pulse, è la nuova frontiera del blogging professionale?

Premetto che nulla riesce a sostituire i benefici di avere e scrivere con continuità su un proprio blog personale. Basta ricordare che su Pulse comunque rimaniamo ospiti di un padrone di casa che detta le regole e domani mattina potrebbe cambiarle senza interpellarci. Sul proprio blog invece rimaniamo padroni delle nostre decisioni e strategie.

Detto questo considero Pulse un bellissimo strumento per  costruire la nostra reputazione digitale. Uno strumento che ci permette di far comprendere ciò che siamo capaci di fare, ciò in cui siamo competenti. 

Ecco, direi che consiglierei Pulse al posto di un blog solo a chi non ne ha uno e vuole provare a cimentarsi con il content marketing, cioè con la costruzione di contenuti come strategia comunicativa. Pulse è li bello che pronto, facile da utilizzarsi, già inserito in una piattaforma e con un pubblico già presente e più facile da raggiungere. Un blog invece richiede un impegno sicuramente maggiore, competenze specifiche e una programmazione a lungo termine. Non che in Pulse questa attenzione non ci debba essere ma sicuramente si rischia di meno.

E voi, avete un profilo Linkedin, vero? Usate Pulse? Diteci la vostra.

Ciao Mirko e a presto.

Armando.

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Web 2.0 e Cucina 2.0, le rubriche delle interviste e delle news di Armando Alibrandi,  curioso del web, dei social media e della cucina. E poi Visto e condiviso: il web è pieno di idee, post e articoli interessanti. Prenderne spunto o scopiazzarli? Noi preferiamo condividerli. Nasce per questo la nuova rubrica, Visto e condiviso.

Armando, possiamo definirti un food blogger o un travel blogger? ” Bella domanda, cercherò di spiegarti durante la cena. In ogni caso un rinomato chef, a livello familiare.”

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