Come fare business con Google: Claudio Gagliardini a Lo Spazio.

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Webagel, conoscere le nuove frontiere del marketing.

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Pistoia, 4 novembre 2015

Domani, giovedì  5 novembre alle 18, presso Lo Spazio di via dell’Ospizio, Claudio Gagliardini , uno dei  nomi che contano nel mondo del web marketing italiano, appena di ritorno dallo Smau, l’evento di riferimento nei settori Innovazione e Digitale per imprese ed enti locali., presenterà il suo ultimo libro Social Google Marketing.  Libro nel quale scrive di come fare business con Google, anche senza avere un sito web. Affrontando le possibilità di visibilità, e quindi di business, che offre il mondo digitale. Tema di sicuro interesse per gli imprenditori, in particolare di piccole imprese.

Questo incontro con Gagliardini è l’anteprima di Webagel, un evento di formazione che affronterà molti temi e potenzialitàdel web 2.0.

Dopo le video interviste a Riccardo Tronci e Paolo Verdiani, due dei cinque professionisti che hanno ideato Webagel, intervistiamo Claudio Gagliardini.

Chi è Claudio Gagliardini?

Mi occupo di comunicazione e marketing online, con particolare riferimento ai canali sociali. Dopo diverse esperienze lavorative, per lo più in ambito turistico, all’inizio del secolo ho deciso di trasformare il filo conduttore delle mie esperienze precedenti in un vero e proprio lavoro. 

Eravamo agli esordi dei social network ed io avevo avuto un’importante intuizione: quei canali avrebbero cambiato il modo di comunicare, di relazionarsi e di fare marketing. 

In questi anni ho fatto consulenza per aziende e professionisti, ho tenuto conferenze e corsi, ho scritto un libro e creato una società, la seidigitale.com di Cremona.

Claudio, la tua definizione di web 2.0?

Non amo particolarmente le definizioni, forse perché difetto nettamente, sul piano della sintesi. Provo a dirla in modo semplice: il web 2.0 è l’inizio di una nuova era, in cui le relazioni tra le persone trovano nuovi mezzi e nuove modalità, interattive, basate sulla condivisione e sulla collaborazione. Il web 2.0 è il web della relazione, human to human e business to human e le due cose sono sempre più vicine tra loro.

 Perchè social google marketing e perchè proprio ora?

Perché da qualche anno Google sembra aver compreso come la dimensione della Search abbia bisogno di quella Social e come questi due binari non siano affatto paralleli, ma stiano sempre più convergendo. Del resto, l’avvento della rete mobile ha rilanciato prepotentemente il processo di innovazione che il web aveva lanciato e che il cosiddetto web 2.0 aveva consolidato nella sfera sociale. Oggi la maggior parte delle ricerche avviene dai dispositivi mobili e questi sono sempre più personali, capaci di conoscere le nostre esigenze, i nostri impegni, i luoghi in cui ci muoviamo e cosa facciamo. La sfera social diventa dunque fondamentale, per i motori di ricerca, che ci restituiscono risultati sempre più in linea con le nostre intenzioni di ricerca e che, addirittura, sempre più sanno anticipare le nostre ricerche e predire le nostre esigenze.

 Per essere visibili on line esiste un fai da te o è necessario un professionista?

Entrambe le cose, secondo me. Oggi studiare la rete e i suoi strumenti è molto semplice. Quello che c’è da sapere è in rete, su moltissimi tesi e libri e nell’attività quotidiana degli utenti. Bisogna studiare, analizzare, provare, essere curiosi e, nel caso delle aziende, trovare qualcuno che ci aiuti ad affrontare la rete in modo sicuro, prospettico e strategico.  Il problema, tuttavia, non è legato esclusivamente alla visibilità. Le aziende hanno certamente bisogno di essere visibili, ma molto più hanno la necessità irrinunciabile di monitorare la propria reputazione e di lavorare su se stesse per trovare una strada praticabile tra le proprie ambizioni / convinzioni e l’immagine che le persone hanno di loro. Non si tratta di falsare questa immagine, o di alterarla attraverso la comunicazione o il marketing, ma di comprendere i motivi della forchetta tra come ci vedono, come siamo e come pensiamo di essere. La rete è ascoltare, comprendere, interagire, attrarre e coinvolgere. Senza questa filiera, nessun risultato può essere perseguito, se non quello di peggiorare la situazione e di essere soggetti a critiche e lamentele.
Ci vuole un professionista, dunque? Sicuramente sì, ma ci vuole anche qualcuno in azienda che sia disposto ad imparare e a prendere in mano la situazione il prima possibile.

Avete qualche altra domanda? Trovate Claudio a Lo Spazio o in rete.

Ciao, Armando

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Web 2.0 e Cucina 2.0, le rubriche delle interviste e delle news di Armando Alibrandi,  curioso del web, dei social media e della cucina. E poi Visto e condiviso: il web è pieno di idee, post e articoli interessanti. Prenderne spunto o scopiazzarli? Noi preferiamo condividerli. Nasce per questo la nuova rubrica, Visto e condiviso.

Armando, possiamo definirti un food blogger o un travel blogger? ” Bella domanda, cercherò di spiegarti durante la cena. In ogni caso un rinomato chef, a livello familiare.”

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