La chiusura del parcheggio del Lingottino rappresenta una grande menomazione dell’offerta del Centro Storico in fatto di posti auto. Come per il pubblico esercizio del centro, siamo di fronte a un caso in cui l’iniziativa privata e imprenditoriale, perseguendo i propri obiettivi economici, produceva nel contempo benessere e qualità della vita per tutti. Il bene privato si esplicava, insomma, in bene comune.
Si dice che la proprietà voglia riqualificare l’immobile per coniugare – ammodernandolo – il parcheggio con altri servizi, di natura commerciale. Non conosco i progetti e i dettagli architettonici e urbanistici della proposta, ma trovo sbagliato opporre a una progettualità imprenditoriale e commerciale un semplice ‘niet’ motivato dalla repulsione verso la conversione di quella realtà a parziali funzioni di commercio. Il risultato di quel respingimento è infatti sotto gli occhi di tutti: la chiusura sine die del parcheggio.
Mi auguro che l’amministrazione voglia al più presto sedersi nuovamente a tavolino con la proprietà e trovare una soluzione e una mediazione. Deve essere possibile far sì che imprenditori e governo della città facciano ognuno il proprio mestiere garantendo, alla fine, un risultato che migliori la qualità della vita di cittadini e imprese.
Massimo Baldi, Consigliere regionale toscana